La diffusione della povertà accompagnata dalla crescente disuguaglianza prodotta dalla divaricazione dei redditi è al centro di una molteplicità di ricerche e Rapporti che testimoniano una disarmante corrispondenza ai dati ed alle analisi contenuti nel libro dell’economista francese Thomas Piketty “Capitale nel XXI secolo”, opera che uscita in sordina in Francia, è stata accolta come un capolavoro da molta critica americana. Si tratta di un saggio di 1.000 pagine che attraverso una ricostruzione storica bisecolare dell’evoluzione dei redditi nei Paesi sviluppati, evidenzia come la realtà socio-economica attuale riproponga il ritorno dell’attuale assetto capitalistico ad una fase ottocentesca di gigantesche disuguaglianze, provocate da un processo disarmante: l’accumulazione e la rendita – pur essendo fattori improduttivi e, si pensi alla bolla immobiliare, scatenanti la crisi finanziaria che ci sta attanagliando – continuano a determinare un maggiore reddito, più del lavoro e del talento professionale.
Si tratta di una fenomenologia che ripropone nell’agenda sociale e politica del Paese, la questione della redistribuzione, che va affrontata con impostazioni e strumenti inediti, sia per il contesto di spending review e rarefazione delle risorse finanziarie destinate al welfare, sia in virtù dell’accresciuta consapevolezza degli effetti distorcenti prodotti da politiche sociali che hanno destinato prestazioni assistenziali senza essere in grado di dare una tempestiva ed adeguata protezione alle fasce più fragili della popolazione, tradendo la loro funzione di inclusione.
CLESIUSNET, società costituita da TIME TO NET, ANCIVENETO e CLESIUS Welfare Engineering, si propone come soggetto in grado di intervenire nel mondo del welfare locale con competenze e strumenti a sostegno delle politiche equitative adottate dagli Enti locali: attraverso il monitoraggio e la conoscenza dell’impatto sociale della crisi e dei suoi effetti redistributivi, l’adozione di criteri interpretativi scientifici della molteplicità delle variabili che incidono sulla condizione di povertà, l’introduzione di processi di innovazione digitale sia per la gestione efficiente delle prestazioni che per rendere trasparenti le metodologie e gli obiettivi con cui vengono attuati i programmi assistenziali e gestiti i servizi .
Tutto ciò coniugando l’attenzione alla centralità delle persone più deboli con la necessità di innovare l’organizzazione e le procedure della pubblica amministrazione con la concreta applicazione dell’Agenda digitale.
Una funzione centrale, dentro questa strategia, sarà assunta dalla corretta attuazione della nuova normativa dell’ISEE.