Nel mondo fumettistico immaginato e divulgato dalla Ditta Casaleggio & Associati, la concretezza dell’azione e della rappresentanza politica sfugge ai canoni interpretativi tradizionali in cui la mescolanza e contradditorietà dei dati amministrativi, sociali, economici, istitutuzionali costituisce il riferimento ed il misuratore del realismo e dell’efficacia delle scelte.
E conseguentemente non c’è da sorprendersi che gli obiettivi ed i programmi del Movimento 5 Stelle siano concepiti, filtrati e valutati attraverso la strumentazione della subcultura digitale, con cui i contenuti ed i risultati si possono far lievitare e sfumare con i clic registrati dal Grante Fratello Blog (indipendentemente dalla “firma” del Fondatore).
Ora sappiamo – inoltre – che, di fronte all’intensificarsi ed aggravarsi della temperie politica, sia sul versante della complessità delle questioni economiche ed istituzionali nell’agenda del Paese, che su quello – caldissimo – delle tensioni internazionali determinate dal terrorismo islamista, il comico genovese ha comunicato che preferisce rimpannucciarsi nel suo habitat naturale (il cabaret).
Ebbene, tutto ciò dovrebbe far dedurre che per gli aspiranti leader grillini il futuro si presenta nebuloso o quanto meno problematico; ma a confortarli ora interviene il “sociologo portatile” (copyright Ferrara) di Repubblica, il quale mette a punto delle previsioni rosee ed una prospettiva, oplà, da nuova classe dirigente, addirittura di governo (La mutazione genetica del Movimento cinque stelle: Di Maio ora è il leader, “Con lui governeremo”)!?
Davvero “sorprendente” il nuovo sondaggio (pubblicato ieri) di Diamanti che, pensate un po’, ci svela – oltre al fatto “naturale” che il M5S cresce ancora – che “otto su dieci eletttori, a differenza del 2013, si dicono interessati a Palazzo Chigi. Due anni fa gli bastava protestare” (sic!). Come dire: per due anni ci siamo divertiti a fanculeggiare tutti ed a sorvolare-cazzegggiare-astenersi-opporsi beatamente su quasi tutte le più rilevanti questioni sul tappeto, ma ora siamo pronti ad assumerci la responsabilità di governare!
Ma c’è davvero qualcuno che può ritenere verosimili e credibili interpretazioni e proiezioniche politiche che si avvalgono di sondaggi fondati sulla descrizione di una realtà virtuale, ri-costruita ad uso e consumo dei lettori di un giornale con la vocazione ad esercitare un preciso ruolo di orientamento nel mercato partitico?
Mi riprometto di ritornare sull’argomento; intanto mi piace condividere la conclusione di un caustico commento di Giuliano Ferrara, apparso oggi sul Foglio: “ C’è nell’aria un sapore di surrogato, un senso d’irrealtà organizzata e orchestrata da menti non proprio raffinatissime. Quando la pianterete di raccontare a sbafo la favola vincente dei grillini?”