L’ORFANOTROFIO DI GALAN. La location è nel più puro stile doroteo, ma con l’innovazione di costume rilevante: non si mangia! Anzi si piangerà e l’amarcord prevarrà; poi un sussulto di orgoglio e via con la nuova Forza Italia…Sia detto senza ironia, le intenzioni dell’ex Governatore Giancarlo Galan sono serie ed il tema che mette nell’agenda della discussione politica per l’incontro nella trattoria sui Colli euganei è stringente, inequivocabile: (recuperare) “la capacità di rappresentare un blocco elettorale di centrodestra, il nostro blocco, che in Veneto è sempre stato intorno ai due terzi dell’elettorato. Adesso che la Lega, all’interno di questo blocco, non è più un problema, noi dovremmo essere al 45%. E invece…”
Ma gli elettori oggi si attendono che i rappresentanti politici, tanto più se parlamentari, promuovano la discussione e la riflessione sui valori, le scelte strategiche e le terapie hic et nunc necessari per affrontare i processi di trasformazione sociale-economica-istituzionale (compresa quella indispensabile –che starà sicuramente a cuore anche a Galan – della Giustizia) in atto nel Paese.
Ovvero che si espliciti una nuova offerta di policies piuttosto che di politics, che si alimenti una nuova partecipazione politica focalizzata sui contenuti riformatori (o, per usare l’efficace espressione del Sindaco di Pavia sulla “riformattazione”) piuttosto che si mandi in scena il teatrino dei lealisti versus i cosiddetti neodemocristiani.
Gli uni e gli altri, in verità, hanno sicuramente bisogno anche di incontri per superare quella che potremmo definire la “sindrome degli orfani attempati”, ma per cortesia, non li contrabbandino come iniziative per il rinnovamento della politica!