«Troppe resistenze alla concorrenza»

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Carmine Fotina – 17 Maggio 2017 – Il Sole 24 Ore
Pitruzzella: reazioni anti mercato su Ddl annuale, taxi, commercio, sharing economy


Le fatiche del primo disegno di legge annuale per la concorrenza diventano il simbolo di resistenze generali, in campi diversi, compresi quelli più innovativi dell’economia. Nella presentazione alla Camera della Relazione annuale, il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella parla di «reazioni contro l’apertura dei mercati», precipitato in ambito domestico di un’insoddisfazione crescente nei confronti dei mercati globali e della concorrenza.
Il garante parte inevitabilmente dal Ddl passato con fiducia al Senato e ora al bivio della Camera: «Pare stia approdando per la prima volta alla sua approvazione, sebbene depotenziato rispetto ai suoi iniziali contenuti». Ma cita poi «le reazioni protezionistiche della categoria dei tassisti di fronte alla spinta competitiva proveniente da piattaforme come Uber», le critiche contro «la liberalizzazione del commercio e le iniziative legislative regionali dirette a contrastarla», l’opposizione «all’implementazione della direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi». E, quantomai attuali, «i tentativi di introdurre freni regolatori all’espansione della sharing economy», per la quale invece il garante pensa a un sistema di regole leggere, che dove non indispensabili possano anche essere sostituite da codici di autoregolamentazione delle imprese (si veda Il Sole 24 Ore di domenica scorsa).
Ci sono anche liberalizzazioni lasciate a metà, tra le quali Pitruzzella cita il controverso caso del mercato elettrico, dove la maggioranza delle famiglie (68%) è rimasto nel regime di maggior tutela a fronte di prezzi non sempre più convenienti nel mercato libero.
Se dal particolare si passa al generale, la sensazione poi è che l’Italia – come rileva l’Ocse – abbia fatto dei progressi ma non sufficienti come dimostra il 67esimo posto nel Goods market efficiency index stilato dal World economic forum.
Pitruzzella si sofferma sulla necessità di non porre freni alle innovazioni dell’economia digitale e su settori più tradizionali come i servizi pubblici locali. Ma non emergono dettagli sul dialogo già in corso con il governo in vista della prossima legge concorrenza, perché prima va chiuso il discorso su quella che è incredibilmente ancora aperta dopo oltre due anni. Nella presentazione c’è invece molto spazio per i rischi di un’economia a forte tasso di diseguaglianza, che nell’area Ocse secondo il coefficiente di Gini si misura nello 0,32 a fronte dello 0,29 della metà degli anni 80, con un incremento dei divari che ha riguardato almeno 16 Paesi Italia inclusa. È l’effetto della distorsione dei mercati dice l’Antitrust. Tra i possibili rimedi, il presidente cita anche il piano di difesa delle aziende strategiche al quale lavora il nostro ministro dello Sviluppo economico insieme a Germania e Francia. Pitruzzella difende la reciprocità nella tutela della concorrenza e appoggia in questa chiave una possibile riforma dell’istituto del «golden power» di fronte all’espansionismo di economie terze. È giusto, è la tesi, tutelare industrie strategiche ad alto contenuto tecnologico se sono oggetto di «strategie predatorie» condotte «da imprese che possono avvalersi di capitali pubblici» allo scopo di «sottrarre tecnologie e know how tecnologico, industriale e commerciale, o di delocalizzare l’attività produttiva».

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