Weber: “Investimenti e riforme le chiavi per rafforzare l’Europa”

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Parla il capogruppo del Ppe all’Europarlamento “Bisogna abolire l’unanimità nelle decisioni di politica estera”


ALBERTO D’ARGENIO – Repubblica 14 maggio 17
BRUXELLES.
Una gestione politica dell’eurozona, stop al diritto di veto in politica estera e difesa comune che parta da cybersicurezza e droni. Questa è l’Europa del futuro immaginata da Manfred Weber, politico della Csu, alleato bavarese della Cdu di Angela Merkel, e capogruppo all’Europarlamento del Partito popolare europeo. Weber smentisce la fama di falco dicendosi non d’accordo con Wolfgang Schäuble che vorrebbe esautorare Bruxelles per affidare il controllo dei bilanci nazionali a un organo tecnico. «Nel 2016 – afferma Weber – l’Europa è cresciuta più degli Usa, è il momento di parlare del futuro della zona euro. Ma dobbiamo mettere fine ai litigi che dividono partiti e governi. L’Unione ha futuro solo aumentando gli investimenti, ma anche le riforme sono indispensabili. Serve un mix tra queste esigenze».
Non sembra facile visti gli scontri tra capitali.
«Sono grato a Schäuble per avere detto che il surplus commerciale tedesco nel lungo periodo non fa bene all’Europa. Anche Berlino deve riformare l’economia, fare più investimenti, permettere ai tedeschi di spendere di più aiutando gli altri a crescere. Allo stesso tempo il compito di Gentiloni, Renzi e Berlusconi, o di Macron in Francia, sono le riforme. Se entrambi i fronti fanno i compiti, possiamo finalmente guardare al futuro e combattere i populisti ».
A fine mese la Commissione pubblicherà la sua proposta di riforma della zona euro: come dovrebbe procedere?
«Per il Ppe è importante che il Fondo salva-stati (Esm) per i futuri salvataggi pubblici agisca senza il Fmi. Inoltre sappiamo che i programmi di salvataggio dovranno essere gestiti con un dibattito politico neutralizzando la burocratizzazione di interventi che poi incidono sulle persone».
Schäuble vuole sottrarre alla Commissione il controllo dei bilanci nazionali per darlo proprio ai tecnici dell’Esm: concorda?
«Schäuble ha ragione a dire che le regole vanno applicate, ma al contempo vanno gestite con visione politica. Sostengo al 100% il ruolo della Commissione come guardiano dei Trattati ».
Sostiene l’idea di un bilancio dell’eurozona?
«Il problema è che i paesi crescono a ritmi differenti e per questo serve un bilancio della zona euro che aiuti, anche finanziariamente, i partner che fanno le riforme utili a rilanciare la crescita. Vogliamo un’Europa che sappia aiutare, non che si limiti a punire».
Servono riforme anche su politica estera e difesa?
«Se vogliamo che il 2018 sia l’anno del rilancio prima delle europee del 2019 dobbiamo abolire l’unanimità in politica estera in modo che nessun governo possa più bloccare le decisioni. Nella difesa auspico politiche comuni su cybersicurezza e droni. Servono programmi industriali e strutture condivise come un comando unico e battaglioni europei».
Guarda all’Europa del futuro, ma il populismo non è ancora sconfitto. Non teme il voto italiano?
«Chi è contro la Ue, come Lega e 5 Stelle, si limita a cavalcare le paure con slogan populisti. Ma la Francia ci dice che le persone appoggiano chi lotta per un’Europa migliore».
In Italia anche i leader dei partiti tradizionali picchiano su Bruxelles.
«Sono contento che Berlusconi abbia detto che Forza Italia farà una campagna in favore dell’Europa e spero che lo faccia anche Renzi: i cittadini sanno che Trump, Putin o Erdogan ci vogliono indebolire e per questo sono pronte a scommettere su un’Europa che si rinforza. Anche in Italia, come in Francia, gli elettori sceglieranno l’Unione».

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