ATTENTI A QUEI DUE. Il populismo è una mala pianta che è coltivabile in modo più produttivo (per raccogliere consenso)se si opera fuori dai vincoli delle responsabilità di governo. Ciò tanto più in un contesto sociale ed economico di cri…si e sofferenza, come quello italiano, nel quale le scelte rigorose (seppur eque) e responsabili sono una strada obbligata, non dall’Europa e/o dalla Merkel, come si vuol far credere, bensì dall’esigenza improcrastinabile di risanamento finanziario e di incremento della produttività di sistema, con particolare riferimento ai settori sociali (spesa pubblica clientelar-elettorale) e territoriale (gap di infrastrutture e di capitale sociale). La decadenza di Berlusconi, sancita oggi dal Senato, crea le condizioni per la “tempesta perfetta”, ovvero per il crearsi di una situazione in cui i tre maggiori leader politici possono lucrare sul vantaggio di un “approccio extraparlamentare” nella polemica politica: accentuando le minacce apocalittiche (Grillo), con il “fuoco-pressing amico” (Renzi), con la riacquistata libertà propagandistica (il Berlusconi). Al più giovane dei tre – in quanto candidato alla segreteria PD – possiamo riconoscere l’uso temporaneo di un atteggiamento aggressivo, nei confronti della timidezza dell’azione di governo, che sicuramente non rafforza la necessaria stabilità. Ma, mentre dal sindaco di Firenze è legittimo attendersi un sussulto di consapevolezza, ci dobbiamo aspettare, ora, una stagione in cui i due “grandi comunicatori” (l’uno focalizzato nell’uso del mezzo televisivo e del casting per la selezione di una nuova leva di militanti, l’altro impegnato nel rilancio del vaffa-day e nella diffusione dell’anoressia cognitiva – provocata dalla disinformazione digitale -) cercheranno di destabilizzare il quadro politico e lucrare sulla rendita da opposizione sociale. Per comprenderne la carica devastante e di spiazzamento del Paese nel contesto europeo, basta confrontare tale atteggiamento con quanto sta succedendo in Germania… Come ho già sottolineato questo è tempo di reagire alla demagogia populista con il linguaggio, la determinazione riformista e la coerenza programmatica che possono essere espressi promuovendo un autentico e diffuso protagonismo popolare in grado di imporre un’accelerazione al processo decisionale (sulle scelte riguardanti risanamento & sviluppo, federalismo, legge elettorale, giustizia) e sfidare – in Parlamento – le forze che preferiscono cullarsi nella prefigurazione di un Paese che esiste solo nella loro visionarietà irresponsabile.Visualizza altro
ATTENTI A QUEI DUE
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