Lasciate stare l’orsa: è più pericoloso lo sci

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Quella che pubblico di seguito è un’appassionata lettera aperta pubblicata nei giorni scorsi sul giornale trentino l’Adige, che esprime una valutazione  argomentata sulla querelle per “Daniza”,  e sostenuta da un’esperienza personale straordinaria  dell’autore (“scrittore, traduttore, giornalista e viaggiatore italiano”  – vedi in www.davidesapienza.net). La discussione  è naturalmente vivace anche  in Val di Rabbi (luogo del ritrovamento di M2, l’orso ucciso da un bracconiere) e l’opinione di Davide Sapienza rappresenta un punto di vista ragionevole ed utile per sviluppare una riflessività matura e consapevole, non viziata dall’emotività o, peggio, dalle strumentalizzazioni politiche, sulla cruciale questione del rapporto uomo-natura-animali.

 

Lasciate stare l’orsa: è più pericoloso lo sci

Gentile assessore Dallapiccola, sono uno scrittore e giornalista e non le scriverò una lettera standard, non voglio intasare la sua casella di posta, né aggredirla verbalmente. Ma devo assolutamente scrivere per il tipo di rapporto che ho con la montagna, dove vivo, e l’informazione, che fa parte del mio lavoro di scrittore. Da decenni viaggio per il mondo e ho conosciuto situazioni simili a quelle relative al recente fatto di cronaca accaduto nella splendida Val Genova, che ora dovrebbe portare all’assassinio di un’orsa, madre di due cuccioli. E ho visto come, ad esempio in Canada, si affrontano certi problemi.

Aggiungo anche che nella mia vita ho effettuato oltre 300 escursioni nel parco Adamello di Lombardia e anche Adamello-Brenta, a qualsiasi quota e in ogni stagione: non ho mai incontrato orsi, se non alcune tracce di passaggio, certe volte. E sì che ho seguito anche sentieri sperduti in foreste selvagge. Chiunque ha approvato il progetto Life Ursus, doveva sapere che ogni animale sulla faccia del pianeta Terra ha un preciso compito affidatogli da madre natura, ovvero, garantire la vita, riprodursi, proteggere le creature fragili della propria specie. Dunque, anche gli orsi. Due zampate a un escursionista che, leggo, si ripara dietro un albero per vedere i cuccioli dell’orsa, sono davvero poca cosa e non sono il sintomo della pericolosità di un plantigrado… E sì che la vostra Provincia ha disseminato il territorio e il parco di avvisi sul comportamento da tenere in caso di incontri con l’orso. Daniza ha dimostrato una grande intelligenza e la consapevolezza di non dover fare male all’animale umano, che conosce benissimo, perché gli altri animali sono ben più intelligenti ed evoluti di quello che normalmente si tende a credere. Scusate la provocazione: ma a quel comandante di crociere che ha ucciso 32 persone, cosa dovremmo fare? Un animale umano che porta una nave gigante a pochi metri dalla costa rocciosa di un’area marina protetta, sapendo i rischi ai quali va incontro, ancora a piede libero a fare lezione in università, e che ha fatto una cosa che nessun animale sul pianeta terra avrebbe mai fatto. Però lui cammina libero, mentre Daniza rischia il massacro barbaro: con due cuccioli il cui destino è incerto. Le faccio notare, ma sono certo che già lo sa, che muoiono più persone sulle piste da sci per incapacità, che per attacchi di orsi bruni in tutta Europa, in un anno solare (e non si scia tutto l’anno). Eppure, non mi pare si vogliano chiudere gli impianti di risalita, visto che anzi ne vengono continuamente realizzati. Come dire: io a mio figlio direi, vai in un bosco, dove trovi più saggezza e meno pericoli che su una pista da sci. È la matematica che lo dice, non l’irrazionalità che invece pervade queste scelte «politiche» che danno ascolto alla «pancia» dell’elettorato. Questo, in una provincia che in Italia è da sempre esempio di scelte intelligenti relative alla gestione del territorio montano. Non rispondete emotivamente alle paure ataviche di una parte ignorante della popolazione: siete persone intelligenti, ricoprite ruoli determinanti per il futuro della natura madre. Dunque, per cortesia, dimostrate la vostra capacità di discernimento e trovate una soluzione: informare seriamente la gente e farle capire che si deve ritrovare un rapporto con la natura andato perduto. E ovviamente, guardate i numeri: quante persone sono state uccise da un orso negli ultimi 50 anni in Italia? Nessuno. Fatevi queste, di domande, non quelle della parte terminale dell’intestino popolare che risponde solo a principi egoistici e irrazionali.

Davide Sapienza Giornalista e scrittore www.davidesapienza.it

http://www.ladige.it/editoriali/lasciate-stare-l-orsa-piu-pericoloso-sci

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1 commento

  1. Ciao Dino. Mi ha fatto piacere trovare la lettera scritta un mese fa a vari soggetti istituzionali – nessuno dei quali ha mai risposto – oltre che a L\’Adige. Non è bastato a evitare la morte dell\’orsa e a scatenare nuove campagne di odio reciproco. Non sono pacifista, ma detesto le guerre, dico citando Gino Strada. La strada per la consapevolezza, anche per chi crede che basta urlare contro i complotti per risolvere le questioni delicate come queste, è lunga. Ma abbiamo il dovere di percorrerla. Danica (si scrive così, mi han fatto notare giustamente…), non sarà morta invano se compiremo questo cammino verso il riconoscimento del nostro ruolo nella Comunità della Terra. Mi permetto di segnalare http://www.dirittidellanaturaitalia.it . Ciao. Grazie per l\’ospitalità e buon lavoro

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